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![]() MARX, KARL (Treviri 1818 - Londra 1883). Filosofo e politico tedesco. Laureato a Jena nel 1841, dovette lasciare la Prussia per motivi politici fin dal 1843, peregrinando da Parigi (1843-1845) a Bruxelles (1845-1848), da Colonia (1849-1849, per la rivoluzione) a Londra (dal 1848 alla morte), conducendo una vita di studio e di impegno politico tra continue difficoltà economiche per sé e per la famiglia, cui fece fronte soprattutto grazie al sostegno, anche finanziario, dell'amico Friedrich Engels. Dopo il distacco dalla sinistra hegeliana e da Feuerbach (Manoscritti economico-filosofici, del 1844; La Sacra famiglia e L'ideologia tedesca, scritti con Engels tra il 1845 e il 1846; La miseria della filosofia, contro Proudhon, del 1847) approdò, ancora con Engels, al Manifesto comunista (1848), sorta di proclama rivoluzionario al proletariato di tutto il mondo che avrebbe dovuto unirsi per instaurare una società ugualitaria e libera da ogni forma di costrizione statale. Alla base di questo impegno politico stava il materialismo storico, un'originale concezione dialettica della storia, mossa, secondo Marx, dalla lotta incessante fra le classi sociali per il controllo dei mezzi di sussistenza. Tra le fasi che in tal modo la storia attraverserebbe, quella capitalistica, avviata con la rivoluzione industriale e con la rivoluzione francese, era il suo culmine, preludio allo stadio finale, quello della rivoluzione proletaria. Per questo egli concentrò l'attenzione sul proprio tempo, sottoponendo l'economia politica, scienza borghese per eccellenza, a una critica impietosa (Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica, 1857-1858; Per la critica dell'economia politica, 1859; Il Capitale, 1867-1879: tutti, tranne il primo libro del Capitale, pubblicati postumi), sorretta da un'analisi acuta dello sviluppo del capitalismo e del sistema del lavoro salariato, in cui credette di individuare il meccanismo di sfruttamento di quella merce particolare che è la forza lavoro, in grado di creare plusvalore, faccia proletaria del profitto capitalistico, altrimenti misterioso. Sulla base di questa analisi, articolata in ampiezza e in profondità, Marx preconizzava uno scontro irriducibile tra proletariato e borghesia che avrebbe travolto anche la democrazia, forma mascherata della dittatura borghese, e avrebbe portato alla conquista operaia del potere politico (di cui egli vide un primo assaggio nella Comune di Parigi del 1871), primo passo verso il comunismo. Pur all'interno di un quadro culturale inevitabilmente datato, la potenza dell'analisi marxiana aprì la strada a innumerevoli approfondimenti filosofici e scientifici e soprattutto fu tale da mettere in moto, col marxismo e col movimento operaio organizzato, la prima corrente ideologica dopo il cristianesimo e l'Islam, e la prima in assoluto non religiosa, in grado di orientare masse immense di persone in tutto il mondo e di segnare in profondità un intero secolo, dalla fondazione della prima Internazionale (1864), cui egli stesso partecipò, al crollo dell'Urss (1989). G. Petrillo ![]() K. Marx, F. Engels, Manifesto del partito comunista (1848), varie edizioni; K. Marx, Il Capitale, Editori riuniti, Roma 1964-1968; F. Mehring, Vita di Marx (1918), Editori riuniti, Roma 1966; K. Marx, Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica (Grundrisse, 1858-1859), La Nuova Italia, Firenze 1968, e Einaudi, Torino 1976; K. Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844, Einaudi, Torino 1980. |
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